MALONGA Dominique-Sossorobia: L'homme du match TORINO FC / LA SAMPDORIA 1 - 0

Novellino: "Malonga e Rubin già determinanti" GIANLUCA ODDENINO TORINO Corrono e sbuffano come dei torelli affamati di calcio e gloria; lottano e sognano di poter diventare famosi con la squadra che è sempre stata fucina di giovani campioni. Sono Rubin, Malonga, Bottone e Vailatti: le nuove speranze del Toro per quel progetto di «Primavera di bellezza» fortemente voluto da Cairo, Antonelli e Lupo. Ed ora affidato alle sapienti mani di Walter Novellino, uno che i talenti in erba sa prima annusarli e poi lanciarli. Non è solo la prima vittoria in campionato a far godere il Torino ma la concretizzazione di un programma giovani - unito a quello del rilancio del vivaio, cancellato dal fallimento di due anni fa - che sta già dando i primi frutti. Contro la Samp, la gioventù granata è stata l’assoluta protagonista in una squadra che aveva un’età media di 26 anni (30 quella dell'anno scorso) e con il gol di Corini a suggellare il perfetto mix di esperienza, sfrontatezza e fantasia: la deviazione del Genio (37 anni), infatti, è arrivata sul potente rasoterra di Malonga (18 anni, il più giovane in campo) dopo l’invito di Recoba.

Ieri l’ha riconosciuto lo stesso Novellino ai microfoni di Radio Anch’io Sport: «Sono felicissimo per la risposta dei nostri giovani: Malonga è stato determinante, Rubin ha spinto come un matto e la nostra difesa era in pratica quella dell’Under 21, con il solo Lanna più esperto. In panca avevo Bettini classe ‘89 e Procida del ‘90, ho fatto debuttare il 21enne Bottone e sto aspettando Vailatti: la sosta mi aiuterà a recuperarlo. Ho dei grandi ragazzi, ma devo ringraziare chi mi ha dato la possibilità di allenarli. Già in estate avevo detto che c’erano tanti giocatori in B e in C che potevano essere adatti al Toro: lo abbiamo dimostrato». Al punto che Matteo Rubin, sconosciuto terzino sinistro che giocava nel Cittadella di C1, nel giro di tre mesi è stato prelevato in comproprietà (per 450 mila euro, ma il suo valore è già raddoppiato), ha subito debuttato in serie A e ha appena risposto alla convocazione dell’Under 21 di Casiraghi. «E' sempre un sogno - sussurra il 20enne di Bassano del Grappa - ma la mia personalità è venuta fuori grazie ai compagni e al mister. Io so che facendo bene nel Toro potrò togliermi tante soddisfazioni, a partire dalla Nazionale».

Umile e religiosissimo («Il mio n°33 è per ricordare Gesù»), Rubin ama giocare alla Playstation con il nipotino Alberto ed è amato da tutto lo spogliatoio granata. Ieri si è emozionato nel raggiungere il ritiro dell’Italia ad Ortona e la stessa gioia spera di provarla presto anche Dominique Malonga con la Francia. L’attaccante è più giovane, ma ha già fatto drizzare le antenne al ct Girard. Domani alla Sisport ci sarà «L’Equipe» per raccontare la sua storia. «Mi fa piacere tutto questo interesse - dribbla Malonga da Parigi, dove ha raggiunto la sua famiglia a Chatenay-Malabry -, ma io vengo dopo il bene del Toro e della squadra tutta. Sono contento di quello che sto facendo e dei complimenti dell’allenatore e del presidente, ma devo ancora migliorare tanto». Lo paragonano già ad Henry, fors’anche perché sono cresciuti tutti e due nel Monaco, ma la punta di origine congolese ha rischiato di non vedere il campo per un transfer che non arrivava mai. «E' stata dura tutta quell'attesa, ma ora posso giocare e divertirmi». Come il Toro dei giovani.

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MDSCONSEIL le 07 Octobre 2007

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